martedì 17 novembre 2015

Radio Radicale, chi ha paura che i sinti e rom siano riconosciuti?

Oggi alle 14.00 SINTOnizzatevi su RadioRadicale, come ogni martedì andrà in onda la trasmissione Se Mi Riconosci Mi rispetti a sostegno della campagna per il riconoscimento dello status di minoranza per i rom e i sinti. La trasmissione è condotta da Andrea Billau e da Antun Blazevic (in foto).

Oggi sarà intervistato Paolo Cagna Nichi, presidente di Upre Roma, nonché tra i promotori della proposta di legge d'iniziativa popolare “Norme per la tutela e lepari opportunità della minoranza storico-linguistica dei rom e deisinti”. Verrà posta una domanda un po' provocatoria a Paolo Cagna Nichi: chi ha paura che i sinti e rom siano riconosciuti come minoranza?

Per ascoltare il podcast delle due precedenti puntate con la spiegazione della legge e con l'intervento di Filippo Miraglia dell'ARCI, andate alla pagina Se Mi Riconosci Mi Rispetti.

Volete intervenire in trasmissione? Scrivete a tonizingaro@gmail.com.

Invitiamo tutti e tutte a promuovere la trasmissione!!

martedì 10 novembre 2015

Radio Radicale, se mi riconosci mi rispetti

Nuova trasmissione su Radio Radicale tutti i martedì alle ore 14.00 per sostenere e spiegare la campagna per la raccolta di firme per il riconoscimento della minoranza dei rom e dei sinti. La trasmissione è condotta da Andrea Billau e da Antun Blazevic.

La prima puntata di “Se mi riconosci, mi rispetti” è andata in onda martedì 3 novembre scorso e si è spiegato quali sono le ragioni che hanno spinto 43 associazioni sinte e rom a presentare la proposta di legge d'iniziativa popolare “Norme per la tutela e le pari opportunità della minoranzastorico-linguistica dei rom e dei sinti”. Potete ascoltare la registrazione sul sito di Radio Radicale.

La seconda puntata andrà in onda questo pomeriggio alle 14.00. I conduttori intervisteranno Filippo Miraglia dell'ARCI che spiegherà i motivi che hanno spinto la sua organizzazione ad aderire e sostenere la raccolta firme.

Volete intervenire in trasmissione? Scrivete a tonizingaro@gmail.com.

Invitiamo tutti e tutte a promuovere la trasmissione!!

mercoledì 14 ottobre 2015

Per il riconoscimento della minoranza rom e sinta, per superare i “campi”, il pregiudizio e la discriminazione


CONTINUA LA RACCOLTA FIRME PER LA LEGGE
PER IL RICONOSCIMENTO DELLA MINORANZA ROM E SINTA

Rilanciamo la campagna SE MI RICONOSCI MI RISPETTI, promossa da 43 associazioni rom e sinte con la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “NORME PER LA TUTELA E LE PARI OPPORTUNITA’ DELLA MINORANZA STORICO-LINGUISTICA DEI ROM E DEI SINTI”.

Il superamento dei campi ghetto, della loro logica segregazionaria, della distribuzione di soldi pubblici a enti assistenziali e associazioni e fondazioni varie il cui compito si esaurisce nel lasciare le cose come stanno senza che nulla si risolva per rom e sinti - dal lavoro alla casa alla scuola alla salute – è un traguardo che non si realizza senza una legislazione nazionale che superi l’attuale frammentazione regionale e affronti e risolva la specificità di una minoranza diffusa su tutto il territorio nazionale e di più antico insediamento.

Le 43 associazioni hanno condiviso il lavoro dei giuristi del convegno internazionale tenuto alla università Bicocca di Milano con la partecipazione delle associazioni rom e sinte italiane che si è condensato in un disegno di legge depositato presso il Senato (ddl 770 del senatore Palermo). Sarebbe stato più facile – e più comodo - limitarsi a raccogliere qualche adesione a questo ddl tra parlamentari, docenti ecc. attenti e disponibili su questo tema, invece abbiamo scelto la strada della legge di iniziativa popolare.

Per tre ragioni fondamentali:

1. per far crescere tra le comunità rom e sinte la consapevolezza che solo il riconoscimento giuridico consente di affrontare e risolvere con strumenti effettivi i temi fondamentali: il superamento dei campi ghetto, l’abitare, la tutela della lingua e delle tradizioni culturali, il riconoscimento del Porrajmos (lo sterminio di rom e sinti), il contrasto alla discriminazione;

2. affrontare in un confronto aperto anche se molto difficile con i cittadini le ragioni della partecipazione a parità diritti e doveri delle comunità rom e sinte alla vita civile e sociale senza discriminazioni e pregiudizi;

3. sollecitare con un’azione sostenuta dai cittadini  il Parlamento a riempire il buco legislativo che vede la minoranza rom e sinta unica a non essere riconosciuta applicando così il dettato costituzionale che prevede con gli articoli 3 e 6 la pari dignità sociale e l’eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di etnia, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali e la tutela di tutte le minoranze storico-linguistiche con apposite norme.

L’appoggio di parlamentari, docenti universitari, personalità della cultura, forze politiche e sociali come CGIL, UIL, ARCI, Radicali italiani, Partito della Rifondazione comunista, Verdi italiani, Sinistra Ecologia Libertà, SOS Razzismo, NAGA, OSF, Rete Primo Marzo, S.E.I. UGL, e le tante associazioni a livello locale testimonia che è possibile affrontare il confronto con la società pur sapendo che non è facile occuparsi di rom e sinti per il sentimento diffuso di rifiuto e di odio prodotto da anni di discriminazione fondata su pregiudizi che può raggiungere livelli indegni delle parole degli imprenditori politici della paura che hanno inciso nel profondo della coscienza collettiva.

Queste sono le ragioni che ci hanno convinto a scegliere il difficile percorso della legge di iniziativa popolare e, nonostante le grandi difficoltà, a continuare la raccolta firme.

Ci appelliamo a tutte le donne e gli uomini che vogliono una società fondata sulla giustizia e sull’eguaglianza dei diritti civili e sociali perché ci sostengano in questa battaglia per realizzare la speranza di rom e sinti di iniziare finalmente un percorso di inclusione e di dignità e aiutare la società a prendere le distanze dalla cultura dell’odio e dal razzismo.

Davide Casadio, presidente e Dijana Pavlovic, portavoce
Comitato promotore della proposta di legge di iniziativa popolare “Norme per la tutela e le pari opportunità per la minoranza storico-linguistica dei rom e dei sinti”

giovedì 11 giugno 2015

Appello: se mi riconosci, mi rispetti

Rom e Sinti sono la più grande minoranza europea – oltre 12 milioni distribuiti in tutti i Paesi -; non hanno una terra di riferimento, neppure l’India delle lontane origini, non hanno, come altre minoranze, rivendicazioni territoriali, quindi non hanno mai fatto guerre per rivendicare una patria, non hanno sedi di rappresentanza, sono cittadini del luogo nel quale vivono. Rappresentano quindi il perfetto popolo europeo, ma ciononostante sono il popolo più discriminato d’Europa.

In Italia Rom e Sinti sono circa 150.000, oltre metà cittadini italiani, presenti sin dal 1400 e costituiscono l’unica minoranza storico-linguistica non riconosciuta e la più svantaggiata e stigmatizzata nonostante gli obblighi internazionali e comunitari dell’Italia e gli interventi delle organizzazioni internazionali, come Consiglio d’Europa, OSCE e Unione europea.

Eppure la partecipazione di rom e sinti alla vita collettiva con il proprio contributo umano e culturale è fondamentale per superare l’esclusione, la marginalizzazione di un popolo che ha attraversato secoli di discriminazione fino allo sterminio razziale e che non deve rimanere confinato nei ghetti fisici e spirituali, nei quali troppo spesso viene relegato destinandolo all’assistenza e non alla propria responsabilità.

La proposta di legge di iniziativa popolare "NORME PER LA TUTELA E LE PARI OPPORTUNITA’ DELLA MINORANZA STORICO-LINGUISTICA DEI ROM E DEI SINTI" presentata da 14 cittadini italiani in rappresentanza di 43 associazioni rom e sinte il 15 maggio 2014 presso la Corte di Cassazione vuole realizzare gli articoli 3 e 6 della Costituzione che prevedono la pari dignità sociale e l’eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di etnia, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; la tutela di tutte le minoranze storico-linguistiche con apposite norme; contrastare discriminazione e pregiudizio nei confronti della minoranza rom e sinta che sono causa della scarsa integrazione nella società e soprattutto della marginalizzazione sociale ed economica anche per il loro mancato riconoscimento istituzionale come minoranza.

Il disegno di legge di iniziativa popolare si articola in diversi punti:
1. la specifica tutela del patrimonio linguistico-culturale della minoranza rom e sinta, con istituti analoghi a quelli previsti dalla legge n. 482/1999 per tutte le altre minoranze (diritto allo studio e all’insegnamento della lingua, diffusione della cultura e delle tradizioni storico-letterarie e musicali);
2. l’incentivo e la tutela delle associazioni composte da Rom e Sinti, secondo la libertà di associazione prevista dall’articolo 18 della Costituzione per favorire la partecipazione attiva e propositiva alla vita sociale, culturale e politica del Paese;
3. il diritto di vivere nella condizione liberamente scelta di sedentarietà o di itineranza, di abitare in alloggi secondo una pluralità di scelte secondo le norme della Convenzione-quadro per la tutela delle minoranze nazionali di Strasburgo dell’1 febbraio 1995, le raccomandazioni del Consiglio d’Europa, dell’OCSE e della Commissione europea e la Strategia nazionale d'inclusione dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti;
4. norme che sanzionino le discriminazioni fondate sull'appartenenza ad una minoranza linguistica in attuazione del principio costituzionale di eguaglianza senza distinzione di lingua e di etnia.

Chi condivide questo appello condivide la convinzione che il riconoscimento della minoranza rom e sinta, della sua storia, della sua cultura, insomma della sua identità pone un termine alla discriminazione e consente di accogliere rom e sinti nella comunità più generale insieme con tutte le altre identità che costituiscono il nostro patrimonio nazionale.

La proposta di legge popolare è promossa dalla Federazione Rom e Sinti Insieme, formata dalle seguenti associazioni che operano a livello locale, regionale e inter-regionale: Nevo Drom, Upre Roma, Sinti Italiani Vicenza, Sucar Drom, Consulta Rom e Sinti di Milano, Museo del Viaggio “Fabrizio deAndré”, Sinti Italiani Busto Arsizio, Thèm Romanò Reggio Emilia, Sinti Italiani Brescia, Sinti Italiani Milano Lambrate, Sucar Mero, Sinti Italiani Pavia, Sinti nel Mondo, Sinti Italiani Bologna, Sinti Italiani Prato, Romano Drom, Sinti Italiani Reggio Emilia, Romà, Sinti Italiani Verona, Nevo Drom Trento, Sinti Italiani Piacenza, Cooperativa Sociale Aquila, Sinti Italiani Piemonte, Amici di Via Django, Cooperativa Labatarpe, Sinti Italiani Romano di Lombardia, Istituto di Cultura Sinta.

La proposta di legge popolare è promossa dalla Federazione Rom e Sinti Insieme con: Roma Onlus, Romni onlus, FutuRom, Amalipé Romanò, Forum Campania Rom, Cittadinanza e minoranze, Antica sartoria rom, Theatre Rom, Museo del viaggio “Fabrizio De André” Isernia, Rom per il futuro, Gruppo di azione Rom Piemonte (Romano pala tetehara, Romano Ilo, Romano Buci, Rom e gagi insieme), Associazione Lumine.

Promotori della proposta di legge di iniziativa popolare per conto di 43 associazioni rom e sinte:
Dijana Pavlovic, Davide Casadio, Saska Jovanovic, Ernesto Grandini, Manuel Solani, Cen Rinaldi, Yose Bianchi, Giorgio Bezzecchi, Concetta Sarachella, Donatella Ascari, Massimo Lucchesi, Carlo Berini, Paolo Cagna Ninchi, Alessandro Valentino

Sostenitori:
ARCI, CGIL, Fondazione internazionale Lelio Basso, NAGA, Giovani democratici della Lombardia, Partito della rifondazione comunista, Radicali italiani, Rete civile contro il razzismo e la xenofobia di Ravenna, Rete Primo Marzo, S.E.I. UGL, Sinistra Ecologia Libertà, SOS Razzismo, UIL, Verdi italiani

Adesioni:
Alma Adzovic (mediatrice), Osmani Bairan (AIZO), Luca Bauccio (avvocato), Rita Bernardini (segretaria nazionale Radicali Italiani), Stefano Boeri (architetto), Angelo Bonelli (Verdi italiani), Paolo Bonetti (Università Bicocca Milano), Luca Bravi (storico), Marco Brazzoduro (Associazione Cittadinanza e Minoranze), Alberto Buttaglieri (SOS razzismo), Franco Calamida (Collettivo Costituzione Beni comuni), Giuseppe Casucci (Dipartimento immigrazione UIL), Elisa Cesan (Rete Primo Marzo), Roland Ciulin (giornalista), Giuseppe Civati (parlamentare), Furio Colombo (giornalista, scrittore), Giacomo Costa (Aggiornamenti sociali), Bianca Dacomo Annoni (Fondazione internazionale Lelio Basso), Kurosh Danesh (Dipartimento immigrazione CGIL), Chiara Daniele (ricercatrice), Ferruccio Capelli (Casa della Culura Milano), Giancarlo De Cataldo (scrittore), Michele Di Rocco (campione europeo pesi leggeri), Roberto Escobar (Università Statale Milano), Paolo Ferrero (segretario Partito della Rifondazione comunista), Emanuele Fiano (parlamentare), Dario Fo (premio Nobel), Eleonora Forenza (europarlamentare), Mercedes Frias (Associazione Prendiamo la parola), Marco Furfaro (Sinistra Ecologia Libertà), Dori Ghezzi (Fondazione Fabrizio De André), Alfonso Gianni (Fondazione Cercare Ancora), Adriana Gorni (Laboratorio Arti Civiche Università Roma Tre), Laura Halilovic (regista), Sally Kane (Dipartimento immigrazione CGIL), Luciano Lagamba (presidente S.E.I. UGL), Licio Lepore (Berretti Bianchi Viareggio), Curzio Maltese (europarlamentare), Luigi Manconi (presidente Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani), Roberto Mapelli (Punto Rosso), Roberto Martelli (USI), Cristina Mattiello (Monteverde antifascista), Filippo Miraglia (ARCI), Moni Ovadia (autore-attore), Gilberto Pagani (avvocato), Francesco Palermo (parlamentare), Marco Pannella (Presidente del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito), David Parenzo (giornalista), Loris Panzeri (GRT), Pino Petruzzelli (autore-attore), Marco Revelli (storico e sociologo), Paolo Rossi (autore-attore), Carla Maria Ruffini (Università di Bologna), Giuseppe Sangiorgi (Istituto Luigi Sturzo), Luciano Sartirana (editore), Angela Scalzo (Dipartimento immigrazione UIL), Pietro Soldini (CGIL nazionale), Giovanna Sorbelli (Associazione EU Donna), Barbara Spinelli (europarlamentare), Santino Spinelli (docente, musicista), Gennaro Spinelli (Associazione FutuRom), Bozidar Stanisic (scrittore), Antonio Tosi (Politecnico di Milano), Elena Valdini (Fondazione Fabrizio De André), Tommaso Vitale (Direttore scientifico Master “Governing the Large Metropolis” Sciences Po, Parigi), Alex Zanotelli (missionario comboniano).


martedì 7 aprile 2015

Se mi riconosci, mi rispetti


Isernia, parte la raccolta firme

L’8 aprile 2015, alle ore 11, presso il comune di Isernia in occasione della “ Giornata internazionale del popolo rom e sinti”, si terrà la presentazione della campagna per il riconoscimento della minoranza dei rom e dei sinti.

In tutta Italia si aprono i banchetti per raccogliere le 50.000 firme necessarie per portare in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare "NORME PER LA TUTELA ELE PARI OPPORTUNITA’ DELLA MINORANZA STORICO-LINGUISTICA DEI ROM EDEI SINTI" che vuole:
- realizzare gli articoli 3 e 6 della Costituzione che prevedono la pari dignità sociale e l’eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di etnia, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali;
- la tutela di tutte le minoranze storico-linguistiche con apposite norme;
- contrastare discriminazione e pregiudizio nei confronti della minoranza rom e sinta che sono causa della scarsa integrazione nella società e soprattutto della marginalizzazione sociale ed economica anche per il loro mancato riconoscimento istituzionale come minoranza.

All'evento partecipano:
Concetta Sarachella, responsabile regionale sulla proposta di legge
Sara Ferri, responsabile provinciale comitato di Isernia
Alessandra Fiorella, responsabile provinciale comitato di Campobasso

Hanno aderito e sostengono la proposta delle 43 associazioni rom e sinte, depositarie della proposta di legge, forze politiche e sociali nazionali – ARCI,CGIL, UIL, Partito Radicale, Rifondazione Comunista – e personalità della cultura e dell’impegno civile e sociale – tra gli altri Paolo Bonetti, Giancarlo De Cataldo, Furio Colombo, Giacomo Costa, Roberto Escobar, Dori Ghezzi, Dario Fo, Luigi Manconi, Moni Ovadia, Marco Pannella, Marco Revelli, Paolo Rossi, Barbara Spinelli, Antonio Tosi, Tommaso Vitale, Alex Zanotelli.

Milano, parte la raccolta firme