Rom e Sinti sono la più grande
minoranza europea – oltre 12 milioni distribuiti in tutti i Paesi
-; non hanno una terra di riferimento, neppure l’India delle
lontane origini, non hanno, come altre minoranze, rivendicazioni
territoriali, quindi non hanno mai fatto guerre per rivendicare una
patria, non hanno sedi di rappresentanza, sono cittadini del luogo
nel quale vivono. Rappresentano quindi il perfetto popolo europeo, ma
ciononostante sono il popolo più discriminato d’Europa.
In Italia sin dal 1400 Rom e Sinti sono
la minoranza storico-linguistica più svantaggiata e più
stigmatizzata nonostante gli obblighi internazionali e comunitari
dell’Italia e gli interventi di numerose organizzazioni
internazionali, tra cui il Consiglio d’Europa, l’OSCE e l’Unione
europea. In Italia Rom e Sinti sono circa 150.000, oltre metà
cittadini italiani, ma ciononostante continuiamo ad essere
considerati fondamentalmente come “estranei” e “nomadi”. Il
“nomadismo” moderno è piuttosto rappresentato dall’essere
ancora un popolo che vive ai “confini”, non solo fisici, nel
tentativo di costruire dei rapporti di pacifica convivenza e di
mantenimento della propria identità, che consiste anche in una
concezione di vita, che si può anche definire uno stato dell’anima,
un modo di vedere il mondo, lo spazio e il tempo che non si possono
omologare.
Anche per questa
“irriducibilità” all’omologazione, le amministrazioni
pubbliche non hanno mai fatto una politica che non fosse quella del
contenimento e della marginalizzazione delegandone la gestione al
privato sociale. Eppure la partecipazione di rom e sinti alla vita
collettiva con il proprio contributo umano e culturale è
fondamentale per superare l’esclusione, la marginalizzazione di un
popolo che ha attraversato secoli di discriminazione fino allo
sterminio razziale e che non deve rimanere confinato nei ghetti
fisici e spirituali, nei quali troppo spesso viene relegato
destinandolo all’assistenza e non alla propria responsabilità.
La proposta di legge di iniziativa
popolare "NORME PER LA TUTELA E LE PARI OPPORTUNITA’ DELLAMINORANZA STORICO-LINGUISTICA DEI ROM E DEI SINTI" presentata da
14 cittadini italiani in rappresentanza di 47 associazioni rom e
sinte il 15 maggio 2014 presso la Corte di Cassazione vuole
realizzare gli articoli 3 e 6 della Costituzione che prevedono la
pari dignità sociale e l’eguaglianza davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di etnia, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali; la tutela di tutte le
minoranze storico-linguistiche con apposite norme; contrastare
discriminazione e pregiudizio nei confronti della minoranza rom e
sinta che sono causa della scarsa integrazione nella società e
soprattutto della marginalizzazione sociale ed economica anche per il
loro mancato riconoscimento istituzionale come minoranza.
Il disegno di legge di iniziativa
popolare si articola in diversi punti:
1. la specifica tutela del patrimonio
linguistico-culturale della minoranza rom e sinta, con istituti
analoghi a quelli previsti dalla legge n. 482/1999 per tutte le altre
minoranze (diritto allo studio e all’insegnamento della lingua,
diffusione della cultura e delle tradizioni storico-letterarie e
musicali);
2. l’incentivo e la tutela delle
associazioni composte da Rom e Sinti, conforme alla libertà di
associazione prevista dall’articolo 18 della Costituzione per
favorire la partecipazione attiva e propositiva alla vita sociale,
culturale e politica del Paese;
3. il diritto di vivere nella condizione
liberamente scelta di sedentarietà o di itineranza, di abitare in
alloggi secondo una pluralità di scelte secondo le norme della
Convenzione-quadro per la tutela delle minoranze nazionali di
Strasburgo dell’1 febbraio 1995, le raccomandazioni del Consiglio
d’Europa, dell’OCSE e della Commissione europea e la Strategia
nazionale d'inclusione dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti;
4. norme che sanzionino le discriminazioni
fondate sull'appartenenza ad una minoranza linguistica in attuazione
del principio costituzionale di eguaglianza senza distinzione di
lingua e di etnia.
Chi condivide questo appello condivide
la convinzione che il riconoscimento della minoranza rom e sinta,
della sua storia, della sua cultura, insomma della sua identità
consente di accogliere rom e sinti nella comunità più generale
insieme con tutte le altre identità che costituiscono il nostro
patrimonio nazionale.
Promotori della proposta di legge di
iniziativa popolare:
Dijana Pavlovic, Davide Casadio, Saska
Jovanovic, Ernesto Grandini, Manuel Solani, Cen Rinaldi, Yose
Bianchi, Giorgio Bezzecchi, Concetta Sarachella, Donatella Ascari,
Massimo Lucchesi, Carlo Berini, Paolo Cagna Ninchi, Alessandro
Valentino
Adesioni:
Alma Adzovic
(mediatrice), Rita Bernardini (segretaria nazionale Radicali
Italiani), Antun Blazevic (Associazione TheaterRom), Paolo Bonetti
(Università Bicocca di Milano), Luca Bravi (storico), Marco
Brazzoduro (Associazione Cittadinanza e Minoranze), Giuseppe Casucci
(Dipartimento immigrazione UIL), Roland Ciulin (giornalista),
Giuseppe Civati (parlamentare), Furio Colombo (giornalista), Chiara
Daniele (ricercatrice), Giancarlo De Cataldo (scrittore), Michele Di
Rocco (campione europeo pesi leggeri), Roberto Escobar (Università
Statale Milano), Paolo Ferrero (segretario Partito della Rifondazione
comunista), Mercedes Frias (Associazione Prendiamo la parola), Dori
Ghezzi (Fondazione Fabrizio De André), Alfonso Gianni (Fondazione
Cercare Ancora), Graziano Halilovic (Associazione Roma onlus), Laura
Halilovic (regista), Selly Kane (responsabile Dipartimento
immigrazione CGIL), Luigi Manconi (presidente Commissione
straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani),
Filippo Miraglia (ARCI), Moni Ovadia (autore-attore), Francesco
Palermo (parlamentare), Marco Pannella (Presidente del Partito
Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito), David Parenzo
(giornalista), Pino Petruzzelli (autore-attore), Paolo Rossi
(autore-attore), Giuseppe Sangiorgi (presidente Istituto Luigi
Sturzo), Pietro Soldini (CGIL nazionale), Barbara Spinelli
(europarlamentare), Santino Spinelli (docente, musicista), Gennaro
Spinelli (Associazione Futurom), Carlo Stassolla (Associazione 21
luglio), Voijslav Stojanovic (Associazione Nonsolorom), Vladimiro
Torre (Associazione Them Romanò), Antonio Tosi (Politecnico di
Milano), Elena Valdini (Fondazione Fabrizio De André), Tommaso
Vitale (Direttore scientifico Master “Governing the Large
Metropolis” Sciences Po, Parigi), Alex Zanotelli (missionario
comboniano).
Aderisci all'appello inviando una e-mail a lexsintirom@gmail.com
Aderisci all'appello inviando una e-mail a lexsintirom@gmail.com
Hanno aderito:
Azzolino Ronconi (attivista), Alberto Panaro (attivista), Nicoletta Crocella (edizioni Stelle Cadenti), Matteo Bassoli (ricercatore), Ettore Meccia (ricercatore), Celso Capucciati (attivista), Bruna Lanaro, Marzia Zampieri (docente), Maria Martinengo, Antonio Ciniero (ricercatore), Cristina Bassi, Maria Costanza Saccoccio, Katia Baglivo (associazione AlteraMente Lecce), Giada Giovanile, Mirjana Traikovic, Marta Peradotto, Marcello Pilia
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