giovedì 18 dicembre 2014

Indicazioni generali per i Comitati locali per la raccolta firme

La legge che regola la raccolta delle firme per le leggi di iniziativa popolare è la stessa che regola la raccolta di firme per i referendum, cioè la n. 352 del 25 maggio 1970 e successive modificazioni.
L’obiettivo è quindi quello della raccolta di almeno 50.000 firme valide per ogni progetto di legge popolare.
Le firme per essere valide devono essere autenticate e accompagnate dalla certificazione che attesta l’iscrizione dei sottoscrittori nelle liste elettorali dei Comuni della Repubblica (ed in possesso quindi dell’elettorato attivo) e su appositi moduli preventivamente vidimati prima di essere portati ai banchetti per la raccolta firme.


1 - MODULI
I moduli sono disponibili presso i comitati locali e possono essere scaricati dal sito lexsintirom.blogspot.com e vanno stampati fronte/retro.



2. VIDIMAZIONE DEI MODULI
Prima di tutto i moduli per la raccolta delle firme per la legge di iniziativa popolare devono essere vidimati prima di essere portati ai banchetti per le firme.
Chi esegue la vidimazione?
I seguenti soggetti per legge (352/70), devono eseguire la vidimazione entro 48 ore:
1. la Corte d’Appello
2. il Cancelliere Capo di Tribunale o funzionario delegato
3. il Segretario Comunale Capo, o un impiegato comunale da lui delegato
ATTENZIONE! È sufficiente la firma di persone appartenenti agli uffici previsti dalla legge, quindi anche da:
1. un cancelliere,
2. un dirigente della cancelleria,
3. un funzionario appartenente alla segreteria comunale.
Gli uffici devono riconsegnare i moduli vidimati entro 48 ore dalla presentazione. Considerato, però, l’alto numero di moduli che saranno depositati per la vidimazione, sarà necessario contattare anticipatamente e
di persona gli uffici delegati e sarà opportuno  consegnare i moduli a scaglioni per rendere possibile la vidimazione del quantitativo necessario
I fogli vidimati possono essere utilizzati per la raccolta solo all’interno dell’ambito territoriale di competenza dell’Ente che li ha vidimati. Per questa ragione sarà preferibile provvedere alla vidimazione dei moduli presso le Corti d’Appello (aventi giurisdizione su un territorio vasto, in alcuni casi regionale) che possono essere utilizzati all’interno di tutto il territorio di competenza. Per le grandi città non bisogna sottovalutare l’ipotesi di far vidimare presso le Segreterie comunali.
La  "vidimazione" consiste nell'apporre: 1. il luogo; 2. la data; 3. la firma di uno dei soggetti di cui sopra; 4. il timbro personale con la qualifica; 5.il timbro tondo dell'ufficio.
La vidimazione deve essere fatta nell'apposito spazio della facciata 1 di ciascun modulo.
La data di vidimazione è importante perché indica la data di validità di quel foglio e delle firme in esso contenute. Quando sarà consegnata la nostra legge al Parlamento i moduli validi saranno solo quelli compresi nei sei mesi antecedenti la data di consegna.
In ogni caso non potranno essere anteriori alla data in cui è stata notificata sulla Gazzetta Ufficiale l'avvio della raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare.
Pertanto, è importante ricordare che i fogli sono nulli, così come le firme in essi contenute, nel caso venga a mancare anche solo uno dei seguenti elementi: il bollo dell’ufficio, la firma del funzionario o la data.
Inoltre non sono validi i fogli che siano stati vidimati oltre sei mesi prima della presentazione della proposta di legge alle Camere.


3 - AUTENTICATORI
Le firme per la legge di iniziativa popolare, devono essere raccolte in presenza di un autenticatore/trice che dovrà autenticare le firme dei sottoscrittori.
Gli autenticatori/trici abilitati, in base alla legge 28 aprile 1998, n. 130 e all'art. 4 della legge 30 aprile 1999, n. 120 sono:
1. Notai, Dipendenti del Ministero della Giustizia, 2. Giudici di pace 3. Segretari delle Procure della Repubblica 4. Cancellieri e collaboratori delle cancellerie dei Tribunali o primo dirigente o dirigente superiore della cancelleria dell'ufficio giudiziario - ossia Corte d'Appello, Tribunale o Pretura. Provincia 5. Presidenti delle Province 6. Assessori provinciali 7. Presidenti di Consigli Provinciali 8. Segretari provinciali 9. Funzionari incaricati dal Presidente della Provincia 10. Consiglieri Provinciali che comunichino la propria disponibilità al Presidente della Provincia. Comune 11. Sindaci 12. Assessori comunali 13. Presidenti di Consigli Comunali 14. Segretari comunali 15. Funzionari incaricati dal Sindaco 16. Consiglieri Comunali che comunichino la propria disponibilità al Sindaco. Consiglio circoscrizionale 17. Presidenti dei Consigli Circoscrizionali 18. Vice Presidenti dei Consigli Circoscrizionali
Ogni autenticatore/trice ha competenza ad autenticare le firme di tutti i cittadini italiani purché lo faccia all'interno del territorio di sua competenza e sono i seguenti:
Su tutto il territorio nazionale: i  Notai
Nella Provincia di competenza:  Presidenti delle Province, Assessori provinciali, Presidenti di Consigli Provinciali, Segretari provinciali, Funzionari incaricati dal Presidente della Provincia, Consiglieri Provinciali che comunichino la propria disponibilità al Presidente della Provincia.
Nel Comune di competenza: Sindaci, Assessori, Presidenti di Consigli Comunali, Segretari comunali, Funzionari incaricati dal Sindaco, Consiglieri Comunali che comunichino la propria disponibilità al Sindaco.
Nel Consiglio circoscrizionale di competenza:  Presidenti dei Consigli Circoscrizionali, Vice Presidenti dei Consigli Circoscrizionali, gli/le autenticatori/trici che dipendono dal Ministero della Giustizia, Giudici di pace, Segretari delle Procure della Repubblica, Cancellieri e collaboratori delle cancellerie dei Tribunali o primo dirigente o dirigente superiore della cancelleria dell'ufficio giudiziario - ossia Corte d'Appello, Tribunale o Pretura. Possono autenticare solo le firme dei residenti nel loro territorio di competenza. È possibile chiedere agli Uffici - tribunale, ecc - l'elenco dei comuni che ricadono sotto la loro giurisdizione.
ATTENZIONE! Gli/le autenticatori/trici hanno una limitata competenza territoriale, tranne i notai che sono abilitati per tutto il territorio nazionale.
La prima cosa da fare è contattare gli autenticatori/trici per fare una lista di quelli disponibili. Considerando che nessun autenticatore/trice è obbligato ad uscire per la raccolta delle firme, il sistema più semplice, in linea di massima, dovrebbe essere quello di coinvolgere:
1. presidenti di circoscrizione, 2. vicepresidenti di circoscrizione 3. assessori comunali 4. consiglieri comunali 5. funzionari comunali 6. assessori provinciali 7. consiglieri provinciali 8. funzionari provinciali I soggetti elencati devono, intanto, effettuare le operazioni burocratiche necessarie:
1. l’autorizzazione del sindaco per i funzionari comunali
2. la comunicazione al sindaco per i consiglieri comunali
3. l’autorizzazione del presidente della provincia per i funzionari provinciali
4. la comunicazione al presidente della provincia per i consiglieri provinciali
E’ possibile e utile depositare subito alcuni moduli anche presso le segreterie comunali e le cancellerie per la raccolta presso i loro uffici. In questo modo è possibile scrivere sui volantini che, in ogni caso, si può firmare presso la cancelleria del tribunale e presso i segretari comunali


4 –  ORGANIZZARE UN TAVOLO PER RACCOGLIERE LE FIRME
Per installare un tavolo in una piazza o in una strada, occorre informare il Comune per l'Autorizzazione per l'Occupazione di Suolo Pubblico (il modulo lo puoi scaricare da lexsintirom.blogspot.com) indicando nella richiesta il giorno (o il periodo dal ... al ...), l'orario e la superficie di suolo occupata con il tavolo, tenendo presente che, in base alla legge n. 549 del 28 dicembre 1995, se lo spazio occupato è inferiore ai 10 metri quadrati, non si paga la relativa tassa (Legge n. 549 del 28 dicembre 1995 - art. 3 comma 67:"Sono esonerati dall'obbligo al pagamento della tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche coloro i quali promuovono manifestazioni od iniziative a carattere politico, purché l'area occupata non ecceda i 10 metri quadrati."). Alcuni Comuni fanno pagare le marche da bollo.
L'autorizzazione deve essere portata al tavolo perché può essere richiesta in un possibile controllo da parte dei Vigili Urbani.
Se si prevede comizi o conferenze stampa introduttive è necessario, tre giorni prima dell’effettuazione, darne preavviso scritto (utilizzando il Modulo di Preavviso Pubbliche Riunioni scaricabile su www.lexsintirom.blogspot.com). La mancanza del preavviso non determina automaticamente il divieto di effettuazione del tavolo. Sono previste però delle sanzioni.
- Com’è composto il tavolo di raccolta firme?
1. I moduli al tavolo devono essere numerati a matita a cura del Comitato locale per consentire il conteggio.
2. I tavoli devono essere sufficientemente grandi da permettere a più persone di scrivere e contemporaneamente, tenere materiale (I moduli vidimati - Le penne - Il permesso per l'occupazione del suolo pubblico - I volantini che spieghino la Legge di iniziativa popolare - I manifesti per "addobbare" il tavolo - Le scatole per la raccolta dei contributi - Pubblicazioni, giornali, spillette, ecc. da vendere
3. Al tavolo, assieme all’autenticatore/trice, devono esservi un minimo di due/tre persone che scrivono i dati dei firmatari. Naturalmente il numero può variare a seconda delle occasioni. Anche l’autenticatore/trice può scrivere, ma non è obbligato.

- Raccolta firme nei luoghi di lavoro
I luoghi di lavoro sono posti importanti. A questo scopo è utile contattare i sindacati locali per fare in modo, ove possibile, che siano loro stessi a spiegare ai lavoratori perché è giusto firmare. Dove è possibile, si può
concordare con loro una serie di posti di lavoro dove entrare per raccogliere le firme.
- Raccolta firme nelle scuole superiori
Una particolare attenzione va posta nell’ambito delle scuole superiori, dove possono firmare la proposta di legge non solo gli insegnanti e il personale extra-docente, ma anche gli studenti maggiorenni

Possono firmare solo i cittadini italiani con diritto di voto residenti in Italia, quindi con 18 anni compiuti al momento in cui firmano.
Per prima cosa è’ fondamentale informarsi sulla residenza di chi firma in modo da avere i residenti dello stesso comune sullo stesso modulo per agevolare la certificazione, dato che il modulo dovrà essere portato solo in quel determinato comune per la richiesta dei certificati elettorali.


Cosa bisogna scrivere sul modulo?
Dietro presentazione di un documento d’identità, bisogna scrivere a STAMPATELLO sulle rispettive colonne e righe del modulo i seguenti dati del sottoscrittore:
1. nome e cognome, 2. luogo e data di nascita, 3. Indirizzo, 4. Cap, 5. comune di residenza.
Casi particolari
- Nome e cognome del sottoscrittore
Nell’ipotesi di nomi doppi: se sono riportati entrambi nel documento di identità e/o nel certificato elettorale, andranno riportati entrambi anche nel modulo.
- Luogo di nascita del sottoscrittore
Nel caso di cittadini italiani nati all’estero, occorre indicare solo lo Stato di nascita.
- Data di nascita del sottoscrittore
Bisogna verificare sempre che il sottoscrittore abbia già compiuto 18 anni.
- Indirizzo del sottoscrittore
Nel caso dell’indirizzo (via, piazza, Comune) va indicata la residenza valida ai fini elettorali, ossia quella presso cui arriva il certificato elettorale. Pertanto, quando si legge l’indirizzo sul documento, occorre chiedere sempre se la residenza è cambiata.
- Comune di residenza del sottoscrittore
Bisogna fare attenzione ad evitare la confusione fra residenza valida ai fini elettorali e domicilio che può essere diverso.
L’unico modo per raccogliere le firme è quello di allestire un banchetto?
No, i moduli possono essere lasciati presso le cancellerie dei tribunali e presso i segretari comunali che sono tenuti a raccogliere ed autenticare la firma di coloro che si recano a firmare presso i loro uffici.


5 - AUTENTICARE LE FIRME
L’autenticazione è l’operazione che svolge l’autenticatore/trice senza la quale le firme raccolte non hanno alcuna validità.
- Dove deve essere apposta l’autenticazione?
Lo spazio per l’autenticazione è posto alla fine del modulo.
- Come si compila lo spazio per l’autenticazione?
Lo spazio per l’autenticazione deve essere compilato in tutte le sue parti: occorre sempre controllare che ci sia il timbro dell’ufficio, il timbro (o il nome e la carica scritti in STAMPATELLO) e la firma dell’autenticatore/trice.
- Numero delle firme autenticate
Il numero di firme autenticate che si indica sul modulo deve corrispondere al numero di firme effettivamente presenti sul modulo, pena l’annullamento di tutte le firme raccolte su quel modulo. Il numero delle firme va indicato in cifra e poi, fra parentesi, va scritto in lettere.
- Data dell’autenticazione
Occorre sempre prestare attenzione alla data dell’autenticazione, perché non può essere precedente a quella della vidimazione, pena l’annullamento di tutte le firme raccolte su quel modulo.
- Quando l’autenticatore/trice può autenticare le firme?
Alla fine della raccolta di firme l’autenticatore/trice può effettuare l’operazione di autenticazione immediatamente, oppure tenersi i moduli per procedere con l’autenticazione nel proprio ufficio e successivamente riconsegnarli.
Pertanto è necessario tenere un preciso registro dei moduli lasciati presso l’autenticatore/trice, onde evitare di dimenticarne qualcuno.
- È necessario che l’autenticazione venga effettuata alla fine del foglio?
Non è obbligatorio che l’autenticazione delle firme venga effettuata alla fine del foglio. Se infatti in un modulo ci sono poche firme, l’autenticazione, con i relativi timbri e firma dell’autenticatore/trice, può essere effettuata
anche al termine delle firme presenti sul modulo in maniera da poter utilizzare il resto dello spazio per raccoglierne altre. Questa indicazione va ricordata ai segretari comunali e ai cancellieri, per i moduli lasciati presso i loro uffici, per evitare che per ogni firma chiudano un modulo.
- Che cosa fare se ci si accorge di un errore presente sul modulo?
Se ci si accorge di un errore, la correzione può essere apportata solo dall’autenticatore/trice.
Nel caso in cui vi siano errori non individuati, il modulo viene annullato per intero.
Ogni errore eventualmente commesso dall'autenticatore va corretto apponendo accanto alla correzione un ulteriore bollo dell'ufficio ed un'ulteriore firma dell'autenticatore.
ATTENZIONE! Se il numero indicato nell'autentica non corrisponde esattamente al numero delle firme apposte e quindi autenticate, la corte di cassazione annulla tutte le sottoscrizioni (sia che l'errore sia per difetto che per eccesso).
Una volta terminata l’attività di raccolta delle firme ad un tavolo, è importantissimo consegnare i moduli  al comitato locale (che tiene il conteggio generale) per tenere il numero delle firme raccolte e inviare i moduli per la certificazione all’ufficio elettorale del Comune.



6 - CERTIFICAZIONE ELETTORALE
Ogni firma raccolta va certificata presso il comune di residenza del firmatario.
I moduli contenenti le firme autenticate devono essere portati al Sindaco (o ai funzionari appositamente delegati dell'ufficio elettorale) per il rilascio della certificazione.
Cos’è la certificazione?
Per ogni firmatario va certificata l’iscrizione alle liste elettorali da parte del comune di competenza. Questo vuol dire che il modulo deve essere consegnato all’ufficio elettorale del comune di residenza dei firmatari. Se
l’ufficio elettorale di un comune riscontra che il firmatario è effettivamente elettore di quel Comune, procede scrivendo il numero di iscrizione alle liste elettorali del firmatario affianco alla firma nell’apposito spazio, e compila, firma e timbra l’apposito spazio posto alla fine del modulo.
- Come può essere effettuata la certificazione?
La certificazione può essere effettuata in due modi: singola o collettiva.
- In cosa consiste la certificazione singola?
La certificazione "singola" consiste nell'allegare i singoli certificati elettorali dei firmatari: se 20 elettori hanno firmato occorrono 20 certificati elettorali.
- In cosa consiste la certificazione collettiva?
La certificazione "collettiva", molto più semplice e "ragionevole", si fa apponendo il numero di iscrizione nelle liste elettorali nell'apposito spazio a fianco di ciascuna firma. Nell'apposito spazio per la certificazione collettiva deve esserci: la firma del Sindaco (se firma un delegato, deve essere specificato nome, cognome,
qualifica), la data, il bollo tondo dell'Ufficio.
- Cosa succede se, all’atto della certificazione, si scopre che solo una parte delle firme presenti in un modulo sono di sottoscrittori residenti nel comune in cui viene presentato il modulo?
Può succedere che uno dei firmatari non risulti residente in quel comune. Se l’ufficio elettorale è efficiente e disponibile può comunicare dove si egli si sia trasferito, ma non è tenuto a farlo. Nel caso venga comunicato il nuovo indirizzo, la certificazione può essere effettuata presso il nuovo Comune di Residenza.
- Cosa succede se una firma non può essere certificata?
Nel caso non sia possibile certificare una firma, viene annullata solo quella firma e non tutto il modulo.
- Cosa bisogna fare all’atto del ritiro delle firme certificate?
All’atto del ritiro delle firme certificate è necessario, come sempre, controllare che lo spazio per la certificazione sia compilato in tutte le sue parti e ci siano tutti i timbri. Inoltre occorre sempre controllare che la data della certificazione non sia antecedente alla data dell’autenticazione e della vidimazione.
Se la certificazione non viene fatta le firme non hanno validità, se non vengono certificate solo alcune firme, l’invalidità riguarderà solo queste ultime.
- Se in un modulo ci sono firme di sottoscrittori non residenti nello stesso comune?
Se in un modulo ci sono firme di residenti in diversi comuni, si procede trascrivendo su un modulino apposito i nomi da certificare (in ogni modulino i nomi dei residenti di un singolo comune contenuti in un singolo modulo di raccolta firme). Successivamente i predetti modulini devono essere consegnati ai rispettivi comuni e, una volta certificati, devono essere allegati al modulo.
- Cosa bisogna fare prima, per evitare di dover ricorrere poi alla certificazione con i modulini?
Quando si raccolgono le firme occorre usare un modulo per ogni comune di residenza dei cittadini che firmano. In alternativa, almeno un modulo per ognuno dei comuni più frequenti , riservando un modulo a parte per gli altri comuni.
- Quando bisogna avviare la fase di certificazione delle firme?
È importante fare la certificazione un po’ per volta. Man mano che si completa la certificazione dei moduli, è necessario controllarli attentamente per verificare che non ci siano errori., Se vengono riscontrati degli errori, occorre riportarli al vidimatore/trice o certificatore/trice o autenticatore/trice per la correzione.

I moduli certificati vengono raccolti dal comitato locale e poi trasferiti al comitato nazionale che raggiunto il numero necessario li consegnerà al presidente di uno dei due rami del Parlamento.

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