giovedì 11 giugno 2015

Appello: se mi riconosci, mi rispetti

Rom e Sinti sono la più grande minoranza europea – oltre 12 milioni distribuiti in tutti i Paesi -; non hanno una terra di riferimento, neppure l’India delle lontane origini, non hanno, come altre minoranze, rivendicazioni territoriali, quindi non hanno mai fatto guerre per rivendicare una patria, non hanno sedi di rappresentanza, sono cittadini del luogo nel quale vivono. Rappresentano quindi il perfetto popolo europeo, ma ciononostante sono il popolo più discriminato d’Europa.

In Italia Rom e Sinti sono circa 150.000, oltre metà cittadini italiani, presenti sin dal 1400 e costituiscono l’unica minoranza storico-linguistica non riconosciuta e la più svantaggiata e stigmatizzata nonostante gli obblighi internazionali e comunitari dell’Italia e gli interventi delle organizzazioni internazionali, come Consiglio d’Europa, OSCE e Unione europea.

Eppure la partecipazione di rom e sinti alla vita collettiva con il proprio contributo umano e culturale è fondamentale per superare l’esclusione, la marginalizzazione di un popolo che ha attraversato secoli di discriminazione fino allo sterminio razziale e che non deve rimanere confinato nei ghetti fisici e spirituali, nei quali troppo spesso viene relegato destinandolo all’assistenza e non alla propria responsabilità.

La proposta di legge di iniziativa popolare "NORME PER LA TUTELA E LE PARI OPPORTUNITA’ DELLA MINORANZA STORICO-LINGUISTICA DEI ROM E DEI SINTI" presentata da 14 cittadini italiani in rappresentanza di 43 associazioni rom e sinte il 15 maggio 2014 presso la Corte di Cassazione vuole realizzare gli articoli 3 e 6 della Costituzione che prevedono la pari dignità sociale e l’eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di etnia, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; la tutela di tutte le minoranze storico-linguistiche con apposite norme; contrastare discriminazione e pregiudizio nei confronti della minoranza rom e sinta che sono causa della scarsa integrazione nella società e soprattutto della marginalizzazione sociale ed economica anche per il loro mancato riconoscimento istituzionale come minoranza.

Il disegno di legge di iniziativa popolare si articola in diversi punti:
1. la specifica tutela del patrimonio linguistico-culturale della minoranza rom e sinta, con istituti analoghi a quelli previsti dalla legge n. 482/1999 per tutte le altre minoranze (diritto allo studio e all’insegnamento della lingua, diffusione della cultura e delle tradizioni storico-letterarie e musicali);
2. l’incentivo e la tutela delle associazioni composte da Rom e Sinti, secondo la libertà di associazione prevista dall’articolo 18 della Costituzione per favorire la partecipazione attiva e propositiva alla vita sociale, culturale e politica del Paese;
3. il diritto di vivere nella condizione liberamente scelta di sedentarietà o di itineranza, di abitare in alloggi secondo una pluralità di scelte secondo le norme della Convenzione-quadro per la tutela delle minoranze nazionali di Strasburgo dell’1 febbraio 1995, le raccomandazioni del Consiglio d’Europa, dell’OCSE e della Commissione europea e la Strategia nazionale d'inclusione dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti;
4. norme che sanzionino le discriminazioni fondate sull'appartenenza ad una minoranza linguistica in attuazione del principio costituzionale di eguaglianza senza distinzione di lingua e di etnia.

Chi condivide questo appello condivide la convinzione che il riconoscimento della minoranza rom e sinta, della sua storia, della sua cultura, insomma della sua identità pone un termine alla discriminazione e consente di accogliere rom e sinti nella comunità più generale insieme con tutte le altre identità che costituiscono il nostro patrimonio nazionale.

La proposta di legge popolare è promossa dalla Federazione Rom e Sinti Insieme, formata dalle seguenti associazioni che operano a livello locale, regionale e inter-regionale: Nevo Drom, Upre Roma, Sinti Italiani Vicenza, Sucar Drom, Consulta Rom e Sinti di Milano, Museo del Viaggio “Fabrizio deAndré”, Sinti Italiani Busto Arsizio, Thèm Romanò Reggio Emilia, Sinti Italiani Brescia, Sinti Italiani Milano Lambrate, Sucar Mero, Sinti Italiani Pavia, Sinti nel Mondo, Sinti Italiani Bologna, Sinti Italiani Prato, Romano Drom, Sinti Italiani Reggio Emilia, Romà, Sinti Italiani Verona, Nevo Drom Trento, Sinti Italiani Piacenza, Cooperativa Sociale Aquila, Sinti Italiani Piemonte, Amici di Via Django, Cooperativa Labatarpe, Sinti Italiani Romano di Lombardia, Istituto di Cultura Sinta.

La proposta di legge popolare è promossa dalla Federazione Rom e Sinti Insieme con: Roma Onlus, Romni onlus, FutuRom, Amalipé Romanò, Forum Campania Rom, Cittadinanza e minoranze, Antica sartoria rom, Theatre Rom, Museo del viaggio “Fabrizio De André” Isernia, Rom per il futuro, Gruppo di azione Rom Piemonte (Romano pala tetehara, Romano Ilo, Romano Buci, Rom e gagi insieme), Associazione Lumine.

Promotori della proposta di legge di iniziativa popolare per conto di 43 associazioni rom e sinte:
Dijana Pavlovic, Davide Casadio, Saska Jovanovic, Ernesto Grandini, Manuel Solani, Cen Rinaldi, Yose Bianchi, Giorgio Bezzecchi, Concetta Sarachella, Donatella Ascari, Massimo Lucchesi, Carlo Berini, Paolo Cagna Ninchi, Alessandro Valentino

Sostenitori:
ARCI, CGIL, Fondazione internazionale Lelio Basso, NAGA, Giovani democratici della Lombardia, Partito della rifondazione comunista, Radicali italiani, Rete civile contro il razzismo e la xenofobia di Ravenna, Rete Primo Marzo, S.E.I. UGL, Sinistra Ecologia Libertà, SOS Razzismo, UIL, Verdi italiani

Adesioni:
Alma Adzovic (mediatrice), Osmani Bairan (AIZO), Luca Bauccio (avvocato), Rita Bernardini (segretaria nazionale Radicali Italiani), Stefano Boeri (architetto), Angelo Bonelli (Verdi italiani), Paolo Bonetti (Università Bicocca Milano), Luca Bravi (storico), Marco Brazzoduro (Associazione Cittadinanza e Minoranze), Alberto Buttaglieri (SOS razzismo), Franco Calamida (Collettivo Costituzione Beni comuni), Giuseppe Casucci (Dipartimento immigrazione UIL), Elisa Cesan (Rete Primo Marzo), Roland Ciulin (giornalista), Giuseppe Civati (parlamentare), Furio Colombo (giornalista, scrittore), Giacomo Costa (Aggiornamenti sociali), Bianca Dacomo Annoni (Fondazione internazionale Lelio Basso), Kurosh Danesh (Dipartimento immigrazione CGIL), Chiara Daniele (ricercatrice), Ferruccio Capelli (Casa della Culura Milano), Giancarlo De Cataldo (scrittore), Michele Di Rocco (campione europeo pesi leggeri), Roberto Escobar (Università Statale Milano), Paolo Ferrero (segretario Partito della Rifondazione comunista), Emanuele Fiano (parlamentare), Dario Fo (premio Nobel), Eleonora Forenza (europarlamentare), Mercedes Frias (Associazione Prendiamo la parola), Marco Furfaro (Sinistra Ecologia Libertà), Dori Ghezzi (Fondazione Fabrizio De André), Alfonso Gianni (Fondazione Cercare Ancora), Adriana Gorni (Laboratorio Arti Civiche Università Roma Tre), Laura Halilovic (regista), Sally Kane (Dipartimento immigrazione CGIL), Luciano Lagamba (presidente S.E.I. UGL), Licio Lepore (Berretti Bianchi Viareggio), Curzio Maltese (europarlamentare), Luigi Manconi (presidente Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani), Roberto Mapelli (Punto Rosso), Roberto Martelli (USI), Cristina Mattiello (Monteverde antifascista), Filippo Miraglia (ARCI), Moni Ovadia (autore-attore), Gilberto Pagani (avvocato), Francesco Palermo (parlamentare), Marco Pannella (Presidente del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito), David Parenzo (giornalista), Loris Panzeri (GRT), Pino Petruzzelli (autore-attore), Marco Revelli (storico e sociologo), Paolo Rossi (autore-attore), Carla Maria Ruffini (Università di Bologna), Giuseppe Sangiorgi (Istituto Luigi Sturzo), Luciano Sartirana (editore), Angela Scalzo (Dipartimento immigrazione UIL), Pietro Soldini (CGIL nazionale), Giovanna Sorbelli (Associazione EU Donna), Barbara Spinelli (europarlamentare), Santino Spinelli (docente, musicista), Gennaro Spinelli (Associazione FutuRom), Bozidar Stanisic (scrittore), Antonio Tosi (Politecnico di Milano), Elena Valdini (Fondazione Fabrizio De André), Tommaso Vitale (Direttore scientifico Master “Governing the Large Metropolis” Sciences Po, Parigi), Alex Zanotelli (missionario comboniano).


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